Lo sappiamo: ormai è pieno di liste dei migliori film dell’anno. Non sono mancate quelle del 2023. Un anno particolare, che ha segnato un graduale ritorno del pubblico in sala, con alcuni film ormai passati alla storia. La nostra non ha l’ambizione di essere quella definitiva. Ma di darvi alcuni consigli su cosa eventualmente potreste dover recuperare.

Come pecore in mezzo ai lupi (Lyda Patitucci)

Lyda Patitucci con il suo Come pecore in mezzo ai lupi confeziona un film carico di ritmo, profondo in un’analisi intima dei personaggi come non ci succedeva da tempo di trovare. Una fotografia carica di chiaro-scuri; una direzione degli attori che punta a lasciare loro la libertà di vivere il proprio personaggio; una colonna sonora di una delle artiste più interessanti del momento, Ginevra Nervi, chiamata a mettere in musica la crudezza delle vite dei protagonisti come l’accelerazione degli eventi che ne segneranno l’esistenza. Un film che vi consigliamo di non perdere. Lo trovate nel catalogo Netflix.

Rye Lane (Raine Allen-Miller)

Sempre più spesso si parla della rom-com come di un genere defunto, lontano dai fasti degli anni ‘90 e dei primi 2000, affossato da inutili fasti o confusionarie mescolanze di genere. Rye Lane, debutto alla regia di Raine Allen-Miller disponibile su Disney+, è la prova della bellezza insita nella semplicità, di come la vera necessità in una rom-com sia la restituzione di un amore che permetta di sognare. Una lunga passeggiata per Londra diventa per i ventenni Yas (Vivian Oprah) e Dom (David Jonsson) un modo per scoprirsi e scoprire le meraviglie che li circondano. Attenzione al cameo di uno dei veterani della rom-com: Colin Firth.

Maestro (Bradley Cooper)

Migliori film 2023

Se l’estate non canta in te, niente canta in te. Se niente canta in te, non puoi fare musica

Una frase detta da una moglie, l’attrice Felicia Montealegre Cohn, al marito, il direttore d’orchestra e compositore Leonard Bernstein. Ad interpretarli magnificamente Carey Mulligan e Bradley Cooper in Maestro. Con il pretesto del biopic, è un film sull’importanza dei legami, del sostegno nella vita di un artista. Bradley Cooper delinea qui la sua cifra stilistica, fatta di primi piani mai invadenti e inquadrature ampie assolutamente non usali, ma fortemente d’impatto. Anche questo film lo trovate su Netflix.

La primavera della mia vita (Zavvo Nicolosi)

Dopo numerosi video musicali e sketch vari, il sodalizio artistico tra Dimartino, Colapesce e il regista Zavvo Nicolosi è sfociato in La primavera della mia vita. A metà tra la biografia, la premonizione e la confessione, il film racconta della reunion, dopo un lungo periodo di silenzio, tra due amici che si trovano a dover correre contro il tempo mentre esplorano la magia della loro terra.

La primavera della mia vita è un’opera luminosa, sognante, giocosa, piena di vita ma anche inaspettatamente toccante, con una ricerca estetica tra il citazionismo e la follia a cui Nicolosi e il duo hanno ormai abituato il pubblico.

Mixed by Erry (Sydney Sibilia)

Con il suo ultimo film, Mixed by Erry, Sydney Sibilia torna in Campania per raccontare la storia Erry Frattasio, tra i primi a comprendere il potere dell’offrire al pubblico delle compilation personalizzate.

Un cast di giovanissimi protagonisti – Luigi d’Oriano (Enrico, aka Erry), Giuseppe Arena (Peppe) e Emanuele Palumbo – accompagnato da fortissime interpretazioni di attori il cui valore è ormai consolidato quali Cristiana Dall’Anna, Adriano Pantaleo e Fabrizio Giffuni, rendono Mixed by Erry una commedia con il grande pregio di saper raccontare uno spaccato forse dimenticato della storia del nostro paese. Trovate il film su Amazon Prime Video.

Blackberry (Matt Johnson)

Spesso quando si racconta la storia di un brand, ci si concentra sui suoi successi e meriti. Blackberry invece è la spietata cronaca di un fallimento annunciato fin dal principio. L’eredità del Blackberry e del suo creatore Mike Lazaridis (interpretato qui da Jay Baruchel) è dolceamara: da una parte un genio arrivato in anticipo sui tempi, dall’altra la sconfitta quasi immediata da parte del gigante Apple.

La sceneggiatura firmata dal regista Matt Johnson e da Matthew Miller non ha pietà per i suoi protagonisti trascinandoli in un vortice senza respiro di urla, sconfitte e disperazione. Tenete d’occhio Glenn Howerton, l’interprete del co-CEO Jim Balsillie, durante questa award season. Potrebbe riservarci delle sorprese.

Il cielo brucia (Christian Petzold)

Migliori film 2023

In Il cielo brucia di Christian Petzold ritroviamo la capacità di giocare con le contraddizioni dell’essere umano, ma anche una rinnovata volontà di ridare allo spazio, visto quasi in chiave teatrale, un nuovo territorio di analisi cinematografica.

L’egoismo ed egocentrismo di Leon (Thomas Schubert) si scontrano con la voglia di (ri)scoprire se stesso dell’amico Felix (Langston Uibel). I due si troveranno a dover dividere la casa con Nadja (Paula Beer, già diretta in Undine). La presenza della ragazza e la sua voglia di libertà saranno il punto centrale da cui entrambi (ri)partiranno. Sfuggendo alle fiamme che li circondano. Lo faranno sulle ipnotiche note del brano dei Wallners, In my mind, scelto personalmente da Petzold per essere la hit dell’estate dei suoi protagonisti.

Il caftano blu (Maryam Touzani)

Arrivato in Italia solo nel 2023, Il caftano blu di Maryam Touzani è un omaggio alla tenerezza, all’amore visto come un dono continuo, reciproco e mai scontato anche nella vita quotidiana di una coppia. Dove altri vedrebbero una tragedia, la regista trova la luce, un momento di crescita per le parti coinvolte.

Halim (Saleh Bakri) e sua moglie Mina (Lubna Azabal) gestiscono un negozio di caftani, proteggendosi a vicenda da un mondo caotico. L’ingresso del giovane Youssef (Ayoub Missioui) li apre a nuovi percorsi, cambiando il significato del loro rapporto. Il pregiudizio non ha potere ne Il caftano blu, dove l’amore è l’unico motore che determina le relazioni tra i tre personaggi.

El Conde (Pablo Larraín)

In El Conde, presentato in anteprima a Venezia80 e uscito direttamente su Netflix (scelta, ahinoi, incomprensibile) Pablo Larraín trasforma Augusto Pinochet in un vampiro. Spietato, assetato, incapace di vedere gli errori e orrori commessi.

In un bianco e nero nitido, il film racconta una storia gotica moderna. Le interpretazioni magistrali di Jaime Vadell (ingiustificata Coppa Volpi mancata), di una regina del cinema cileno quale Gloria Münchmeyer e dell’immancabile sodale Alfredo Castro sono accompagnate per quasi tutto il tempo da uno straordinario voice over di cui scopriremo l’identità solo alla fine. Mentre ci facciamo guidare dall’impeccabile accento british di Stella Gonet.

La chimera (Alice Rohrwacher)

Ne La chimera di Alice Rohrwacher, l’arte è qualcosa che trascende i suoi stessi creatori diventando un dono della stessa Terra per gli uomini, che in essa possono trovare nuovi modi di intendere la bellezza. L’epopea romantica di Arthur (Josh O’Connor), un allampanato inglese sospeso tra la sua banda di tombaroli e l’eterna ricerca di una pace in seguito alla scomparsa della sua amata, guarda al passato come un tesoro, non da conservare in una teca di vetro, ma di cui appropriarsi facendolo anche proprio.

Alice Rohwacher continua ad instillare meraviglia in ogni dettaglio del mondo e in questo suo nuovo film, contemporaneamente il più onirico e il più concreto, si trova un riassunto della sua idea più pura di cinema come occhi nuovi per guardare la bellezza.

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