Nei film finora presentati alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografia abbiamo ritrovato un filone comune: si tratta di storie di amori giudicati socialmente folli, spesso non convenzionali. Questi elementi li ritroviamo anche in Maestro, produzione, presentata la Lido da Netflix e che porta le firme di Martin Scorsese, Steven Spielberg e Bradley Cooper. Quest’ultimo ne è anche il regista e co-sceneggiatore, insieme a Josh Singer.

Pur ammettendo di non aver particolarmente approfondito la figura di Bernstein prima che Steven Spielberg gli presentasse il copione che poi è diventato Maestro, parlando del suo film Bradley Cooper ha affermato:

Quando ero piccolo in casa ascoltavamo spesso l’opera e la musica classica. Ho passato molte ore a condurre un’orchestra immaginaria con le capacità limitate di un bambino di otto anni. In particolare, ascoltavamo spesso un disco di Leonard Bernstein. Perciò la fiaccola che mi avrebbe mostrato la via per realizzare Maestro era già accesa molti anni prima che mi capitasse il progetto tra le mani. Dopo aver completato un anno di ricerche su Lenny e sulla famiglia, e aver digerito tutte le informazioni, ho capito che l’aspetto più interessante e toccante per me era il matrimonio tra Lenny e Felicia. Era un amore non convenzionale e
sincero, che trovavo estremamente intrigante. Ed era questa la storia che ho voluto raccontare. Sarò per sempre riconoscente a Jamie, Nina e Alex (i figli del Maestro, NdR) per avermi aperto le porte della loro famiglia e dei loro cuori. È stata una delle più grandi gioie della mia carriera.

Il film è un tributo agli alti e bassi della vita intima di una giovane coppia di grandi artisti. La due volte candidata agli Oscar Carey Mulligan, interpreta l’acclamata attrice, artista e attivista Felicia Montealegre Cohn. Dall’altra parte, a vestire i panni del nove volte candidato agli Oscar nel ruolo del leggendario musicista, direttore d’orchestra, compositore, insegnante e autore Leonard Bernstein troviamo Bradley Cooper stesso.

La trama

A soli 25 anni, il figlio di una coppia di mercanti ebrei nel mercato delle forniture per parrucchieri di Filadelfia si ritrova a dirigere da solo la Filarmonica di New York. Un improvviso problema di salute porterà il direttore Bruno Walter a chiedere di essere sostituto dal suo assistente, che riceverà alle 9.30 un invito a condurre la Filarmonica sul palco delle prestigiosa Carnegie Hall. In quel momento, con quella partenza in battere, la carriera del primo direttore americano della Filarmonica di New York – la convinzione di un forte pregiudizio antiebraico nel settore portava tutti i suoi amici a dichiarare che non gli sarebbe mai stata affidata la direzione di un’orchestra – riconosciuto tra i più grandi rappresentati al mondo della musica filarmonica, della direzione d”orchestra e della composizione di colonne sonore per il cinema e il teatro: Leonard Bernstein.

Alla fine degli anni ’40, Lenny incontra l’attrice di origine cilene Felicia Montealegre Cohn. Dopo un turbolento fidanzamento precedentemente annullato per i tradimenti di Bernestein, i due si sposano nel 1951. Dalla coppia nasceranno 3 figli: Jamie (interpretata da una intensa Maya Hawke), Nina e Alex.

Venezia80 Maestro Film Recensione

Già prima di incontrare Felicia, Lenny amava circondarsi di giovani attori e musicisti. Con cui non di rado intratteneva della passionali relazioni. La sua omosessualità era nota a Felicia quando decise di sposarlo. Questo non impedisce ai due di avere una relazione profonda e sincera. Felicia è la donna che riesce a portare equilibrio nell’animo travagliato e tendente alla depressione di Lenny. Lei la compagna che lo affianca nei frequenti momenti in cui il terrore della solitudine (nel film si fa riferimento alla sua fobia di lasciare aperta la porta anche del bagno pur di non sentirsi solo) lo porta alla depressione. Lei accetta le sue relazioni e i suoi fugaci amori. Pronta a sparire nel momento in cui si accorge che la doppia vita che il marito si è costruito non gli sta arrecando dolore. Il divorzio tra i due, tuttavia, non incrinerà il loro intenso rapporto reciproco. Tanto che Leonard deciderà di restare affianco all’ex moglie fino alla sua scomparsa.

La recensione

Bradley Cooper ha raccontato di aver impiegato un’ora e mezza per leggere il copione presentatogli da Spielberg. E di aver accettato subito di interpretare il compositore, inizialmente, come di essere lui stesso a dirigere il film (proposta arrivata solo in una seconda fase). Questo forte legame emotivo e l’ammirazione provata dal regista nei confronti del compositore sono tutti riscontrabili dalla cura, attenzione e rispetto che Bradley Cooper mette nella direzione ed interpretazione di Maestro.

La scelta stilistica di rappresentare tutto ciò che è ricordo di come sia nato l’amore con Felicia per poi passare al colore per raccontare le difficoltà vissute negli anni del loro matrimonio ha lo scopo di trasmettere, anche visivamente, la duplice doppia vita che Bernstein ha sempre vissuto. Da una parte, l’essenza più pubblica, quella del direttore d’orchestra, e la necessità di una serietà e senso di responsabilità nei confronti di collaboratori e pubblico è assimilabile alla sua vita matrimoniale con Felicia. Una donna profondamente amata. Una compagna che lo ha sempre sostenuto in tutti i suoi successi, gestendo ed organizzando ogni aspetto della sua vita per permettergli di concentrarsi al massimo sulla sua musica. Dall’altra, la vita creativa e intima, quella del compositore come dell’uomo che non riesce a rinunciare a quella parte intrinsecamente sincera di sé, che lo porta ad aver bisogno della gioia di una compagnia maschile. Le due cose non vengono vissute in contrasto o con vergogna. Quella provata da Cooper/Bernstein è più il senso di colpa di essere consapevole di dare un dolore alla moglie. Ma che tormenta lui quando cerca di rimanere nel perimetro del suo matrimonio.

Non c’è in Cooper l’intento di giudicare l’uomo. Quanto piuttosto le dinamiche che guidavano la sua famiglia: Dice, infatti:

Era una parte davvero fondamentale per capire come costruire una storia d’amore tra di loro in modo onesto. Volevo che al centro del film ci fossero loro due, così da mostrare la sua verità sul matrimonio senza
allontanare i riflettori dalla coppia. Si potrebbe dedicare un film intero solo a esplorare la fluidità sessuale di Lenny, ma sarebbe un film diverso. Io volevo fare un film su loro due, perché penso che questa fosse la base di tutto. Come poteva essere vivere come loro in quel periodo storico? E com’era vivere in una struttura familiare eterosessuale, pur sapendo queste verità l’uno sull’altra?

Inutile dire che, oltre alle incredibili interpretazioni di Mulligan e Cooper, terza protagonista assoluta di Maestro è la musica. La colonna sonora è interamente composta da brani suonati o comunque diretti da Bernstein, ampliando lo sguardo e l’udito dello spettatore anche a pezzi meno noti. Alcuni brani della colonna sonora di Fronte del porto fanno da sfondo e accompagnamento a tutto il percorso della relazione tra i due. Mentre, ad esempio la sua epica Messa o il tour de force in cui Bernstein dirige la sinfonia di Mahler n. 2, “Risurrezione”, ritraggono il Maestro
immerso nell’ispirazione creativa e come e quanto dirigere fosse per lui uno dei pochi modi in cui poteva essere pienamente se stesso.

Il film avrà un passaggio in sala prima della messa su piattaforma il 20 dicembre. E siamo certi che sarà tra i titoli maggiormente attenzionati dalla Academy per la prossima Award Season.

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