Seguendo l’esempio del Black History Month, la ricorrenza annuale che celebra la storia nera, la cooperativa La Melagrana, l’associazione AIACE VDA e Palinodie hanno organizzato dal 6 al 9 marzo 2024 la prima edizione della rassegna “Black History Month – Storie da ricucire” per celebrare l’importanza delle persone e degli
eventi nella storia della diaspora africana. La rassegna, organizzata con il sostegno del Comune di Aosta, Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Chanoux e Film Commission Valle d’Aosta, ha saputo unire cinema, teatro e musica attraverso sei appuntamenti, metà per le scuole e metà aperti al pubblico.

Oggi, sabato 9 marzo alle ore 17.30 presso la Cittadella dei giovani di Aosta, si tiene “Le migrazioni si incontrano: il cinema afro italiano e l’emigrazione italiana all’estero”, la proiezione speciale di una selezione di cortometraggi selezionati da Alessia Gasparella e introdotti da un talk tra Michaela Ceccarelli (curatrice del progetto Emigrés 2.0 per Fondation Emile Chanoux) e Paolo Masini (presidente della Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana e ideatore e coordinatore del progetto MigrArti promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo). I cortometraggi selezionati e proposti nel corso dell’evento sono Il mondiale in piazza di Vito Palmieri, Indovina chi viene a cena e Ambaradan di Amin Nour. Partecipano all’evento anche Amin Nour e Vito Palmieri, registi vincitori del progetto MigrArti.

“Vedere le storie di afroitaliani davanti e dietro la macchina da presa permette a una minoranza italiana molto in ombra di essere messa in luce, di individuare e condividere la propria (auto)rappresentazione”, spiega Alessia Gasparella, fondatrice di AIACE Valle d’Aosta, “Siamo fiere di accogliere i film di e con giovani autori afroitaliani che, con le proprie storie, mettono in scena l’identità, l’integrazione e l’alterità con uno sguardo personale e raccontano l’Italia con una buona dose d’ironia.”

Il regista Vito Palmieri vede il suo cortometraggio Il Mondiale di Piazza, realizzato ormai nel 2018 nel contesto del progetto MigrArti, come qualcosa di ancora fondamentalmente attuale: “Nonostante siano passati anni, la reale integrazione dei nati in Italia da famiglie immigrate non si è ancora realizzata. Il calcio è uno strumento popolare e potente per realizzare una concreta parità ma alcuni cori da stadio, che sono la conseguenza di puro istinto, dimostrano che per alcuni il colore della pelle è ancora un discrimine.”

L’evento è ad accesso libero e non richiede prenotazione.

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