In occasione, oggi alle 18.15 al Cinema Massimo, della replica di Days of Happiness, l’attrice protagonista, Sophie Desmarais incontrerà il pubblico di Seeyousound 10. Abbiamo fatto con lei una piacevole chiacchierata, scoprendo qualcosa di più su Emma, il complesso personaggio che ha interpretato.

Quello di Emma è un personaggio complesso, con molte sfaccettature. Deve gestire i sentimenti di una donna che opera in un mondo prevalentemente maschile con una relazione tossica con il padre. Come hai affrontato questo ruolo?

Leggendo la sceneggiatura, mi ero resa conto che si tratti essenzialmente di un peronaggio che si sente molto solo. Clhoé (Robichaud, la regista, NdR) ha inistito molto su questo aspetto, con primi piani molto stretti, senza profondità. Sentiamo e percepiamo che Emma sia completamente persa. Credo sia un personaggio che cerca disperatamente di essere amato, nel senso di riuscire a connettersi agli altri. Non riesce farlo con i colleghi, né con il padre o con la sua compagna. Più cerca di affinarsi nella sua arte, più si rende conto che la relazione con suo padre non funziona più, così come succede con la sua compagna.

Seeyousound 10 Sophie Desmarais

C’è un aspetto che pochi sottolineano, invece. Che è quello del rapporto tra Emma e la figlia di Naëlle. Nel film è evidente che sia la relazione più tenera e semplice che il mio personaggio riesce ad avere, perché è lì che Emma riesce a essere davvero se stessa.

Tu hai trovato una dimensione anche fisica per interpretare il tuo personaggio. Hai seguito una preparazione particolare? Che ruolo ha avuto la collaborazione con l’Orchestre Métropolitain di Montreal?

Ho lavorato per due anni con Yannick Nézet-Séguin e la sua equipe. Con loro ho iniziato dalle basi della tecnica per la direzione d’orchestra, fino a riuscire, grazie al loro supporto, a costruire le opere che dovevo eseguire. Non ci sono stratagemmi o controfigure nel film. Non per vantarmi. Ma, se prendiamo come esempioTár, non vediamo mai la mano destra che batte la misura, che è un movimento molto complesso. Che influenza molto non solo la direzione d’orchestra, ma anche la percezione del senso di controllo del personaggio.

Ho impiegato mesi a imparare a battere la misura, perché devi fare allo stesso tempo delle cose diverse con entrambe le mani. Ma questo lavoro mi ha permesso di entrare anche intimamente in connessione con il personaggio di Emma. Ed è stato possibile perché i membri dell’Orchestra mi hanno aiutato enormemente, accogliendomi nella loro famiglia.

Poi, abbiamo fatto un lavoro particolare anche sui costumi. Che per me sono molto importanti nel film e per i quali Clhoé aveva un’idea molto precisa. Ci sono pochi colori e gli abiti sono molto ampi, proprio per accentuare il fatto che Emma si senta persa. Indossare abiti quasi sformati rispetto al mio corpo e così diversi da quelli che sono abituata a portare mi ha aiutato a pensare ad un corpo che non è mai completamente a proprio agio. Ma, quando poi si ritrova a dirigere l’orchestra, la sua tecnica lascia che anche il suo corpo si evolva, cercando una connessione mai pienamente raggiunta, ma liberandosi attraverso la musica.

Seeyousound 10 Sophie Desmarais
In Days of Happiness il ruolo della musica è preponderante. Qual è il tuo rapporto con la musica e come ti ha aiutato nella costruzione del personaggio?

Io ho un rapporto molto stretto con la musica. Penso che sia l’arte più acessibile, capace di toccare tutti. La musica è il veicolo più forte per le emozioni. Credo che sia anche per questo che la regista si sia concentrata su un personaggio che cerca nel lavoro musicale un modo per esprimere tutte le sue emozioni represse nella vita.

Nel film, la musica cambia a seconda delle emozioni che Emma sta vivendo in quel momento. La sua famiglia non le ha insegnato ad esprimere le proprie emozioni. Lo si vede chiaramente. La musica le permette di farlo.

Come attrice, io lavoro molto con la musica. Costruisco sempre una playlist per i personaggi che devo interpretare. Mi permette di fare un viaggio dentro il loro universo. Per il personaggio di Emma, i brani che ascoltavo erano ovviamente quelli che lei avrebbe dovuto eseguire. Che ho ascoltato in modo compulsivo per riuscire a entrare nel suo mondo.

Tu e Emma avete caratteri molto diversi. Se avessi potuto incontrarla, quale consiglio le avresti dato?

Di divertirsi! Quello di Emma è un personaggio che si prende troppo sul serio. Le mancano momenti di gioia, di follia, di vero divertimento. Con I giorni felici che sembra non arrivino mai. Che potrà vivere solo quando riucirà liberarsi davvero e completamente.

Articoli simili