In onda stasera, lunedì 20, e domani, martedì 21 maggio, in prima serata su Rai1 Marconi – l’uomo che ha connesso il mondo con Stefano Accorsi: la prima miniserie dedicata al celebre inventore e imprenditore italiano, padre della telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle moderne telecomunicazioni, Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Una produzione Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, prodotta da Simona Ercolani, per la regia di Lucio Pellegrini, realizzata in occasione del 150º anniversario dalla nascita di Marconi e del 100° anniversario della nascita di Radio Rai. In onda lunedì 20 e martedì 21 maggio in prima serata.

Scritta da Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini, con la consulenza storica di Barbara Valotti, direttrice del Museo Marconi di Pontecchio e della famiglia Marconi, la serie miscela il genere storico-biografico alla spy story, restituendo la contemporaneità della visione di Marconi e la modernità del suo personaggio: inventore, scienziato, imprenditore, che ha fatto la Storia in Italia e nel mondo, padre delle tecnologie che hanno cambiato la vita dell’umanità.

Un giovane prodigio che è riuscito, grazie al suo ingegno e alla sua determinazione, a creare invenzioni rivoluzionarie e portarle sul mercato, raccogliendo finanziamenti e commesse in giro per il mondo, accumulando successi, premi, onorificenze e incarichi pubblici, e raggiungendo un livello di fama planetaria.

Marconi serie rai1

La narrazione prende il via da un’intervista rilasciata da Marconi alla giornalista italo-americana Isabella Gordon – personaggio di finzione interpretato da Ludovica Martino – che, in realtà, collabora con il regime riportando informazioni sul lavoro di Marconi al suo amante e funzionario dell’OVRA Achille Martinucci (Alessio Vassallo), braccio operativo del Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno). Attraverso il filo conduttore dell’intervista, si ripercorre anche l’epica umana e scientifica dell’inventore, a cominciare dai primi esperimenti di un Marconi appena diciottenne (Nicolas Maupas). Sulla Collina dei Celestini a Villa Griffone, storica residenza della famiglia, il giovanissimo Guglielmo effettua nel 1895 la prima trasmissione senza fili che sancisce l’inizio della telegrafia. Il racconto include anche altre straordinarie imprese come la prima trasmissione transoceanica della storia, effettuata nel 1901, tra Cornovaglia e Canada.

La trama della prima puntata

Roma, 1937. Le tensioni tra i paesi democratici e le dittature nazifasciste d’Europa, incluso il regime italiano, si intensificano, preparando il terreno alla Seconda Guerra mondiale. Guglielmo Marconi, irlandese da parte di madre, geniale inventore del telegrafo senza fili e della radio, premio Nobel per la fisica è un uomo maturo, un imprenditore famosissimo in tutto il mondo, al massimo della sua fama. Il regime si aspetta che contribuisca allo sforzo bellico attraverso l’invenzione di un’arma potente e misteriosa, ma Marconi mantiene un completo riserbo sulla natura dei suoi attuali esperimenti, segreti anche per il regime.

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Per scoprire la verità il potentissimo ministro dell’Università, Bottai, chiede alla giovane e ambiziosa giornalista italo-americana Isabella Gordon, che ha una relazione con un suo uomo di fiducia, Achille Martinucci, di spiare il famoso scienziato. L’occasione è un reportage filmato che Isabella ottiene da Marconi. Il dialogo tra i due fin da subito è un vivace botta e risposta, in cui al ricordo delle più celebri imprese scientifiche di Marconi si alternano le ombre del tempo presente. L’intera operazione è sempre sotto gli occhi dell’Ovra, la polizia politica del regime, che ascolta e spia tutti. Ma anche degli americani, interessati alle ricerche segrete di Marconi. 

La trama della seconda puntata

Sia Marconi che Isabella sono sempre più sotto pressione da parte del regime fascista e degli agenti dell’OVRA. Marconi tenta di spiegarsi direttamente con Mussolini, anche per ottenere rassicurazioni rispetto al futuro di Enrico Fermi, suo protetto, che da poco gli ha rivelato dei dettagli sconcertanti sui suoi esperimenti sulla radioattività. Nel frattempo, Isabella trova la casa svaligiata e il suo passaporto rubato. E dopo alcune eccessive schermaglie durante le sessioni dell’intervista con Marconi, lui interrompe il lavoro liquidandola. Ora non è più la giornalista spavalda vista all’inizio, ma una giovane donna spaventata e poco lucida. Isabella allora si gioca il tutto per tutto.

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Riesce a convincere lo scienziato a darle una seconda chance e approfittando della temporanea assenza di Marconi e della moglie, sale a bordo dell’Elettra e, manipolando la figlia, entra nel laboratorio dove Marconi tiene le apparecchiature segrete e filma tutto. Marconi scopre che Isabella è una spia del regime e interrompe le registrazioni, ma è troppo tardi. Bottai ha ottenuto ciò che voleva, la conferma che Marconi non sta lavorando a un’arma. La situazione precipita velocemente. Isabella – che non è più utile al regime – è braccata dall’Ovra e tenta in tutti i modi di lasciare l’Italia. La rabbia di Marconi verso di lei si trasforma nel desiderio di salvarla. Le lunghe ore passate insieme hanno fatto emergere le loro differenze, ma anche gli elementi che hanno in comune: l’intelligenza, l’energia, l’ambizione, il fatto di appartenere contemporaneamente a due mondi, quello italiano, europeo e quello anglosassone.

Un biopic non tradizionale

Con un considerevole sforzo produttivo – reso evidente dalla cura dei costumi come degli ambienti, toccando il suo apice con la ricostruzione del panfilo-casa Elettra Marconi – l’uomo che ha connesso il mondo si presenta come un biopic non tradizionale, che punta ad entrare nel profondo di un passato alla storia per le sue scoperte rivoluzionarie.

Marconi serie rai1

Come dichiarato dal regista, Lucio Pellegrini:

La nostra miniserie in due puntate racconta soprattutto il momento in cui il protagonista, fino ad allora osannato dal regime fascista e per questo a capo della ricerca scientifica italiana (compreso l’istituto di Fisica di Enrico Fermi), si trova di fronte a un dilemma fondamentale: assecondare i voleri del Duce e lavorare per l’industria bellica oppure resistere e non tradire gli ideali che lo hanno sempre guidato, ovvero la fiducia in un progresso tecnologico che possa unire i popoli e non dividerli.

È stata anche l’occasione per raccontare i rapporti di potere all’interno del regime, ben rappresentato dalla relazione tra Mussolini e Bottai, personificati da Fortunato Cerlino e Flavio Furno.
Abbiamo anche avuto l’occasione di mettere in scena due modelli femminili distanti, rappresentati dalla sfrontatezza contemporanea della giornalista Isabella Gordon (Ludovica Martino) e da quel mix di formalismo e dolcezza che era Cristina Bezzi Scali, la giovane seconda moglie di Marconi (Cecilia Bertozzi).
Se è vero che ogni film racconta precisamente il tempo che l’ha generato, questa miniserie trova il suo segno di contemporaneità, il suo tema dominante, nella paura della guerra che anima il nostro protagonista, nella certezza che armarsi non sia mai una scelta di pace.  E nell’idea che il futuro, ovvero il nostro presente che Marconi sapeva perfettamente immaginare, dovesse essere un tempo di fratellanza tra i popoli, grazie all’uso virtuoso della tecnologia.

Marconi – l’uomo che ha connesso il mondo è una produzione Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, con il sostegno del MIC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il supporto di Fondazione Marconi e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi.

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