The Sandman, “la più grande saga epica nella storia dei fumetti” a detta del Los Angeles Times, arriva finalmente sullo schermo a 32 anni dall’uscita del suo primo albo con una serie in 10 episodi per Netflix. Neil Gaiman, il suo autore, ricevette la prima proposta di un possibile adattamento cinematografico di Sandman nel 1990 da parte di Warner Bros., ma il fumetto era appena agli inizi (la run originale si è conclusa solo nel Marzo 1996 dopo 75 albi) e lavorare a un film sarebbe potuto essere solo una mera distrazione. Nonostante negli anni le opere di Neil Gaiman si siano trasformate in una delle più ricche miniere di basi per adattamento di quasi sicuro successo (Coraline, Good Omens, American Gods e la prossima Anansi Boys), The Sandman è rimasta in disparte, vittima di sceneggiature che ne fraintendevano la natura o che provavano a riassumere circa 3000 pagine in un film di sole due ore. David S. Goyer (sceneggiatore, tra gli altri, per la trilogia di Batman di Nolan), associato al progetto dal 2013 dopo un adattamento fallito che doveva vedere protagonista Joseph Gordon-Levitt, e Neil Gaiman, come supervisore e produttore, trovarono la loro salvezza solo nel 2019, quando Warner Bros. si dichiarò interessata a realizzarne una serie. Poco dopo arrivò lo showrunner (Allan Heinberg, grandissimo fan dei fumetti e con decenni di esperienza nella scrittura seriale) e la partecipazione di Netflix.

The Sandman. (L to R) Jenna Coleman as Johanna Constantine, Tom Sturridge as Dream in episode 103 of The Sandman. Cr. Liam Daniel/Netflix © 2022

I 10 episodi distribuiti sulla piattaforma il 5 agosto toccano solo la superficie dell’universo di Sandman, adattando circa 16 albi su 75 (circa 300 pagine di 3000) e servono soprattutto a costruire l’intricato mondo immaginato da Gaiman e a presentarlo anche alle persone non familiari con il fumetto. Al centro di tutto vi è Dream (l’algido Tom Sturridge), il re dei sogni, capace di controllare i sogni dell’umanità. L’occultista Roderick Burgess (Charles Dance) viene incaricato di catturare Death (sorella di Dream, interpretata da Kirby Howell-Baptiste) per riportare in vita i figli del Dottor John Hathaway (Bill Paterson), ma qualcosa va storto e a finire imprigionato è Dream. Quando viene liberato, solo 100 anni più tardi, si dedica a ritrovare le fonti del suo potere per poter ricostruire il suo Regno, andato in rovina durante la sua assenza.

The Sandman è l’ennesima dimostrazione di come Neil Gaiman non sia un semplice storyteller, ma piuttosto un rivoluzionatore di storie. Nella serie trovano spazio, sotto la sovrastruttura narrativa, tante piccole trame episodiche che aiutano a tessere la ricca mitologia del Regno dei Sogni, a introdurre i fratelli di Dream (chiamati gli Eterni) e a toccare alcuni degli albi più amati dai fan del fumetto. È una tipologia di racconto che in mani meno esperte o con meno supervisione avrebbe confuso e frustrato, ma qui riesce a creare attenzione, affetto, curiosità, paura e meraviglia.

The Sandman. David Thewlis as John Dee in episode 105 of The Sandman. Cr. Liam Daniel/Netflix © 2022

Il merito è anche di scelte di casting estremamente ispirate, che non vogliono – tranne che nel caso di Dream – riproporre precisamente l’immagine disegnata nei fumetti, ma piuttosto l’essenza del personaggio. Così Lucifer Morningstar assume i panni della statuaria Gwendoline Christie, che nell’episodio 4 è la protagonista di una delle sequenze visivamente più eclettiche e straordinarie dell’intera serie. Jenna Coleman viene chiamata a interpretare Johanna Costantine (in sostituzione di John Costantine, i cui diritti sono ancora di HBO) per fornire una preziosa lezione di umanità a Dream. In una serie di scelte già sorprendenti, Mason Alexander Park, interprete di Desire (relegatə in questa stagione a una parte minore ma destinatə a un ruolo molto più ampio in futuro), risulta essere un miracolo sullo schermo, capace di donare al suo personaggio la sensualità e la sottile crudeltà che lo definiscono.

The Sandman. Gwendoline Christie as Lucifer Morningstar in episode 104 of The Sandman. Cr. Laurence Cendrowicz/Netflix © 2022

Se nella seconda metà la serie inciampa in alcune somiglianze eccessivamente marcate con Good Omens, The Sandman risulta essere qualcosa di estremamente raro nel panorama odierno: un adattamento fedele, rispettoso del suo pubblico, sia che questi sia familiare con la fonte o meno. Con “fedele” non si deve intendere la mera riproposizione di quanto già visto, ma più che altro la comprensione della storia e del suo nuovo medium. The Sandman, sotto i personaggi e la sua complessa mitologia, è un’esplorazione epica delle paure più essenziali e allo stesso tempo giganti dell’uomo, che trova la sua massima espressione in 24/7 e The Sound of Her Wings, rispettivamente il quinto e il sesto episodio, dove Dream ha la possibilità di vedere i modi estremi e allo stesso tempo subdoli in cui l’umanità può distruggersi e anche ricostruirsi.

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