Archive81-Netflix

Tra il 2016 e il 2018, Daniel Powell e Marc Sollinger, due fan dell’horror e dell’occultismo, tengono un podcast audio drama in found-footage, Archive 81. Il loro programma parte dall’intento di indagare sui focolai di misticismo e spiritualità soprannaturale che per anni sono stati presenti nella città di New York, concentrandosi su alcuni fatti realmente accaduti (forse…) che hanno coinvolto una misteriosa società segreta che operava da un palazzo nel centro di Manhattan, la Vos Society. Secondo gli autori del podcast, i suoi seguaci si rifacevano al culto della Cometa Kharon e agli insegnamenti dettati da un’altra setta, la Heaven’s Gate, i cui membri commisero un suicidio di massa nel 1997, credendo che la cometa Hale-Bopp li avrebbe liberati dai loro corpi e traghettati in un Nuovo Mondo. A fare da loro contraltare, la congrega Baldung, dedita alla stregoneria e allo spiritualismo. Powell e Sollinger ricostruiscono queste vicende partendo da alcuni filmati e audio che dichiarano di aver trovato durante le loro ricerche.

Partendo da questo programma e dall’incredibile successo che ha avuto sul pubblico, Netflix ha affidato alla showrunner Rebecca Sonnenshine (The Boys, The Vampire Diaries) il compito di farne una trasposizione cinematografica, che ha portato al rilascio sulla piattaforma, il 14 gennaio 2022, della prima stagione di Archive 81 – Universi Alternativi. Tra i produttori esecutivi, oltre alla stessa Sonnenshine, anche gli esperti del genere James Wan e Michael Clear (The Conjuring e Malignant) e Rebecca Thomas (Stranger Things, Limetown).

Il protagonista è Dan (l’attore mauritiano naturalizzato americano Mamoudou Athie, che vedremo anche su grande schermo nel prossimo Jurassic World: Dominion), un giovane restauratore, incaricato di recuperare bobine e nastri di vecchi film perduti e video di archivi familiari. Una società privata lo assume per il restauro di alcuni nastri magnetici fortemente danneggiati, risalenti al 1994 e realizzati da una studentessa e documentarista, Melody (Dina Shihabi, attrice saudita al suo primo ruolo importante negli States. Ma qualcosa ci fa pensare la rivedremo presto), tragicamente scomparsa durante un incendio che ha distrutto il Palazzo Visser di New York. Il giovane accetta, sia per il ricco compenso che gli viene proposto che per il fatto che ha bisogno ritagliarsi un momento di solitudine dopo un esaurimento nervoso dettato dalla fine di una relazione amorosa. Che ha fatto riaffiorare i ricordi della tragica scomparsa dei suoi genitori e di sua sorella quanto era piccolo, anche in questo caso a seguito di un terribile incendio.

Dan si rifugia in una isolata struttura che gli viene messa a disposizione dalla L.M.G, senza interrogarsi troppo sul fatto che il suo nuovo capo, Virgil Davenport, mantenga un esagerato clima di mistero attorno a quei nastri in Hi8 che gli ha affidato, invitandolo a non farsi troppe domande e a concludere il prima possibile il compito che gli è stato assegnato. Presto il giovane si ritrova ad entrare in un fortissimo stato empatico con Melody e la sua storia; a chiedersi come siano davvero andati i fatti che hanno portato alla tragedia del Visser. Fino a quando non inizia confondere la finzione riportata dalla visione di quei nastri e la realtà, arrivando a coinvolgere da vicino anche il suo oscuro passato. Chiede aiuto all’amico fraterno Marc, autore di uno spettacolo dedicato all’occulto, che lo affianca nelle sue ricerche e cerca di sostenere l’equilibrio psicologico precario dell’amico. Ma Dan si convince di poter salvare Melody, di poter invertire il destino della ragazza. Nel farlo, entrerà in una spirale di occultismo e mistero, che rischierà di portarlo alla follia.

Rebecca Sonnenshine riesce a costruire – grazie ad un perfetto mix di suspence, dettagliate descrizioni e coinvolgenti dialoghi che contribuiscono a rendere ancora più efficace e stretto il rapporto tra Dan e Melody – una serie che dà nuova linfa al genere horror. Archive 81 – Universi Paralleli, forte del suo palese legame narrativo con quella cultura nerd a cui esplicitamente si ispira (con costanti riferimenti sia cinematografici che seriali alle saghe di Poltergeist e The Ring, in questo secondo caso ispirandosi più alle versioni asiatiche che a quelle americane) sa tenere incollato anche il pubblico più esigente. Ammicca agli spettatori giovani nella rappresentazione serrata delle dinamiche che coinvolgono i suoi protagonisti. Ma sa parlare a quella generazione cresciuta nel mito dell’analogico, in quel senso di concretezza che solo la passione vintage per il VHS sa riportare. Il fatto che Dan e e l’amico Marc (nomi, ovviamente, che vogliono essere un omaggio agli autori del podcast da cui tutto nasce) siano appassionati del recupero di vecchi filmati e alla ricerca di risposte che pensano di poter trovare solo nel ridare vita a misteriosi nastri dimenticati, non fa che accrescere l’empatia con quel pubblico nostalgico dei ricordi in analogico. Che il Archive 81 – Universi Paralleli trova il suo senso e rappresentazione in digitale.

La visione degli 8 episodi che compongono la prima stagione di Archive 81 – Universi Paralleli, in un turbine di Scoperta di Nuovi Mondi e tentativo di non farsi ingabbiare nell’Oltremondo. La ricerca di verità di Dan diventa quella dello spettatore, che non riesce a staccarsi dallo schermo. Superando la paura suscitata nell’assistere ai crudeli riti della Vos Society e trovandosi spiazzati da un finale davvero sorprendente. Interrogata sulla possibilità di una seconda stagione di Archive 81 – Universi Paralleli e di scoprire di più sui destini di Melody e Dan, la Sonneshine ha dichiarato che lei e il suo staff abbiano iniziato a ragionare su come far proseguire la vicenda fin dalla fase di post-produzione della prima stagione, ma che saranno i risultati degli episodi ora in onda su Netflix a determinare la realizzazione di una seconda stagione. Non ci resta, quindi, che aspettare che il pubblico decreti il successo o meno di quella che resterà comunque uno degli esperimenti migliori nel riportare in auge il genere horror anche nella serialità.

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