Dopo il successo di Ritratto della giovane in fiamme, Céline Sciamma torna con una fiaba leggiadra ed essenziale, che ricorda per atmosfere e dimensioni il suo secondo film Tomboy. Petite Maman, da oggi disponibile su Mubi, è un miracolo di appena 73 minuti che guarda al dolore e al rapporto tra genitore e figlio e tra presente e passato con un linguaggio poetico adatto a tutte le fasce d’età.

In seguito alla morte della nonna materna, Nelly (Joséphine Sanz) raggiunge insieme ai suoi genitori (Nina Meurisse e Stéphane Varupenne) la casa di infanzia della madre. La bambina prova a starle vicina in un momento così difficile, ma è ancora troppo piccola per capire appieno cosa significhi perdere una persona cara. La mattina dopo, quando si sveglia, scopre che sua madre è partita. Confusa dall’assenza di spiegazioni da parte del padre, Nelly decide di distrarsi esplorando i boschi intorno alla casa. Lì incontra una bambina di nome Marion (Gabrielle Sanz): ha il suo stesso viso, è alta come lei e vive in una casa che sembra assomigliare molto a quella sua nonna materna.

Petite Maman, presentato alla 71° edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, medita in modo silenzioso e attento sulla mortalità, su come, da piccoli, questa possa assumere le sembianze di un mostro spaventoso ma invisibile. Céline Sciamma sa di attraversare con il suo film molteplici territori narrativi, dalla fiaba a un prematuro coming-of-age, e sceglie di seguire le lezioni di Hayao Miyazaki mettendo la sua cinepresa non solo ad altezza di bambino ma anche a disposizione dello sguardo di un bambino. Petite Maman è l’ennesima conferma della fiera delicatezza che contraddistingue il cinema della regista francese.

Su Mubi Italia è disponibile Cuori in fiamme: Una rassegna su Céline Sciamma, che oltre a Petite Maman propone Tomboy (2011), Diamante Nero (2014), La mia vita da zucchina (diretto da Claude Barras, ma sceneggiato da Sciamma).

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