Presentato oggi il primo programma del Concorso Cortometraggi del TFF40. Tra questi, abbiamo scelto di raccontare Cicciolina Pocket di Claudio Casazza, interamente girato in Emilia Romagna nelle zone lungo il Po tra Guastalla e Boretto e ha beneficiato del contributo della Emilia-Romagna Film Commission.
Parlando di come sia nata l’idea del suo cortometraggio, il regista ha dichiarato:
Film come Stand by Me e I Goonies hanno giocato un ruolo centrale nel mio immaginario e nel
racconto dell’adolescenza nel cinema. Da questi riferimenti, ma senza troppa nostalgia, abbiamo
costruito il film ambientandolo lungo il Po emiliano, un luogo pieno di cinema del passato – da
Bertolucci a Olmi – dove il tempo è ancora fermo ed è ancora possibile ambientare un’avventura
come questa, il luogo ideale per costruire una casa sull’albero e far viaggiare l’immaginazione dei
nostri quattro protagonisti verso l’alterità, verso questo sesso opposto, fatto della stessa carne ma
ancora così misterioso, così eccitante ma anche così lontano.
La trama
In un afoso pomeriggio d’agosto del 1990, quattro giovanissimi amici si incontrano nella casetta sull’albero che è il loro ritrovo. Cercando ancora un equilibrio tra il loro essere poco più che bambini e la voglia di iniziare a trasgredire, studieranno un piano per una missione davvero speciale: comprare il loro primo giornaletto porno.
Fazio, Butty, Modo e Fei si sfidano tra di loro, attraverso frasi ed atti di sbruffonaggine tipici della loro età. Che contribuiscono a rendere le loro azioni tenere, in una sorta di flash back sulle ansie vissute da molti durante la propria adolescenza.
Cicciolina Pocket è come un’istantanea, ironica e poetica allo stesso tempo, su una delle fasi più delicate nella nostra esistenza. Carica di paure, di voglia di emergere, di incapacità di comprendere come trasgredire alle regole senza incorrere nella punizione. Un’età ricca di aspettative e di nuovi obiettivi da porsi. In cui tutto sembra difficile e insormontabile. E la goffa missione per comprare il giornaletto e tenere finalmente tra le mani l’immagine nitida della loro porno star preferita diventa non solo qualcosa di proibito da affrontare. Ma anche un tentativo di dimostrare di essere pronti a diventare adulti.
Nel rocambolesco e liberatorio finale, nella gioia dei protagonisti durante quella corsa per le strade deserte della provincia emiliana, sta tutta la tenerezza e la genuinità di un successo che è un primo passo verso la maturità. Come l’indole ancora fanciullesca ed ingenua che contribuisce a rendere ancora più credibile l’interpretazione dei giovanissimi attori, praticamente tutti alla prima esperienza.
Guardando Cicciolina Pocket, i riferimenti cinematografici di Claudio Casazza sono assolutamente riscontrabili. E apprezziamo il fatto che il regista li abbia sin da subito dichiarati. Aggiungiamo il fatto che l’attenzione verso il paesaggio, il contesto attorno al quale si muovo i suoi protagonisti, rende il corto una splendida testimonianza di una provincia in cui tutto sembrava ancora possibile, in cui tutto era scoperta e fascinazione. Un grande omaggio, quindi, non solo ad un cinema per ragazzi che tanto manca nel panorama attuale, ma anche ad un territorio ancora ricco di risorse.