Son state svelate oggi le nomination per la 94° edizione degli Oscar. Ripercorriamo insieme le maggiori sorprese e delusioni in attesa della cerimonia che si terrà la notte del 27 marzo.

5 sorprese

Jessie Buckley e Kristen Stewart dentro

Per una volta l’Academy decide di correggere gli errori fatti dai premi precedenti di questa Award Season. Dopo la mancata nomination ai SAG Awards e ai BAFTA, Kristen Stewart torna finalmente nella rosa delle nominate come migliore attrice protagonista grazie alla sua interpretazione di Lady Diana in Spencer di Pablo Larraín. Non è più la frontrunner della categoria (il premio probabilmente andrà a Nicole Kidman per Being the Ricardos, già premiata ai Golden Globes), nonostante il grande riscontro da parte della critica, ma già la nomination risulta essere un importante riconoscimento per la carriera di Kristen Stewart. Sorprende la candidatura a Jessie Buckley per la sua interpretazione di Leda da giovane in The Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal. Finora le gilde avevano nominato esclusivamente Olivia Colman, protagonista del film e già vincitrice dell’Oscar come miglior attrice protagonista per The Favourite. Jessie Buckley, che già in passato aveva colpito in Wild Rose e I’m Thinking of Ending Things, è il nome da non sottovalutare nella categoria Miglior Attrice Non Protagonista.

Le tre nomination di Flee

Flee di Jonas Poher Rasmussen fa la storia agli Oscar, ricevendo tre nomination in tre delle categorie più importanti: Miglior Film D’Animazione, Miglior Film Documentario e Miglior Film Internazionale (per la Danimarca). Flee è stato presentato al Sundance Film Festival 2021, dove aveva vinto il Gran Premio della Giuria come Miglior Documentario Internazionale, seguito poi dal premio Cristal all’Annecy International Animated Film Festival. L’esperienza di vita e il viaggio che ha portato Amir dall’Afghanistan alla Danimarca forse riuscirà a conquistare la categoria Miglior Film Documentario (ma Summer of Love non è da sottovalutare), ma perlomeno amplia lo spettro dei film solitamente nominati in queste categorie dagli Oscar (torneremo dopo su quello che riguarda il cinema d’animazione).

Il caso CODA/Nightmare Alley

Di solito gli Oscar tendono ad avere un raggio d’azione molto ristretto per quello che riguarda le date di uscita dei film nominati. Solitamente tendono ad uscire nel tardo autunno con premiere a partire dalla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e data massima di uscita per metà dicembre in modo da poter rimanere nella mente dei votanti. Quest’anno due film sembrano smentire questa idea: CODA e Nightmare Alley. CODA di Sian Heder, remake de La Famiglia Bélier, ha avuto la sua première mondiale il 28 gennaio 2021 al Sundance Film Festival per poi essere distribuito su Apple TV+ a metà agosto. Ha ricevuto senza sorprese – visto già il riconoscimento ai SAG Awards come Miglior Perfomance da un Cast in un Film – tre nomination: Miglior Film, Miglior Attore Non Protagonista per Troy Kotsur e Miglior Sceneggiatura Non Originale. CODA continua la strada aperta da Sound of Metal l’anno scorso grazie a una rappresentazione attenta della disabilità: la famiglia della protagonista è interpretata da attori appartengono tutti alla comunità sorda e Troy Kotsur diventa il secondo attore non-udente a essere nominato nella storia dell’Academy (la prima è stata Marlee Matlin, sua partner nel film, che lo ha anche vinto per la sua interpretazione in Children of a Lesser God).

Nightmare Alley rappresenta il caso opposto: dopo la première all’inizio di dicembre fuori e lontano da tutti i principali festival della stagione, è uscito a metà mese senza troppo entusiasmo nonostante i talenti coinvolti (Cate Blanchett, Bradley Cooper, Rooney Mara, Willem Dafoe e anche lo stesso regista Guillermo Del Toro). Ha ricevuto comunque quattro nomination: Miglior Scenografia, Migliori Costumi, Miglior Fotografia e Miglior Film.

Don’t Look Up e House of Gucci fuori dalle categorie attoriali

Don’t Look Up e House of Gucci sono arrivati agli Oscar con la fama di film più discussi della stagione, nel bene e nel male. Entrambi, nonostante i pareri tiepidi della critica (rispettivamente 56% e 63% su Rotten Tomatoes), hanno ottenuto un forte successo grazie ai cast coinvolti e a una serie di controversie che li hanno mantenuti al centro dell’attenzione collettiva. Nessuno dei due ha tuttavia ricevuto riconoscimenti per il cast. Per Don’t Look Up, i bookmarker davano quasi per scontata la nomination a Leonardo DiCaprio (riconosciuto invece ai BAFTA) e allo stesso modo Lady Gaga e Jared Leto sono rimasti fuori rispettivamente dalle corse agli Oscar come Miglior Attrice Protagonista e Miglior Attore non Protagonista.

Non più solo Miglior Film Internazionale: The Worst Person in the World e Drive My Car

Grazie ad apripista del calibro di Roma di Alfonso Cuarón e Parasite di Bong Joon-ho, finalmente l’Academy continua a dimostrare attenzione verso il cinema internazionale senza più relegarlo alla mera categoria che gli ha affibiato e con cui da sempre tende a imporre nei premi un’idea di cinema completamente ristretta al mondo anglofono. Quest’anno tre film nominati in Miglior Film Internazionale, Flee di Jonas Poher Rasmussen (caso di cui abbiamo già parlato), The Worst Person in the World di Joachim Trier e Drive My Car di Ryūsuke Hamaguchi, hanno ricevuto nomination anche in altre categorie importanti. Di The Worst Person in the World, entry della Norvegia, è stata riconosciuta anche la sceneggiatura firmata da Eskil Vogt e Joachim Trier, mentre Drive My Car, oltre alla nomination come Miglior Film che sembra confermare il supporto già ricevuto da parte dei circoli della critica, ha visto candidato anche il regista Ryūsuke Hamaguchi.

5 delusioni

nomination Oscar 2022

A Hero fuori da Miglior Film Internazionale

A Hero di Asghar Fahradi è stato considerato fin dal suo debutto al Festival di Cannes, dove ha ricevuto il Grand Prix, come uno degli indubbi frontrunner della categoria Miglior Film Internazionale. Lo stesso regista ha dopotutto vinto ben due volte l’Oscar nel 2012 e nel 2017, rispettivamente per A Separation e The Salesman. A Hero, tuttavia, non è stato capace di arrivare alla nomination: nella rosa è infatti entrato a sorpresa Lunana – A Yak in the Classroom di Pawo Choyning Dorji, primo film del Bhutan a venir riconosciuto agli Oscar.

Il dominio Disney in Miglior Film Animato

Anche quest’anno nella categoria animazione continua il quasi totale dominio Disney. Sui cinque film nominati, tre provengono dal Walt Disney Animation Studios. Se le nomination a Encanto e Luca erano sicure già da tempo, è facile domandarsi se non ci fosse film migliori per sostituire Raya and the Last Dragon, come ad esempio Belle di Mamoru Hosoda o anche più semplicemente Sing 2 di Garth Jennings.

The French Dispatch fuori

Non esattamente una sorpresa, ma una conferma: The French Dispatch di Wes Anderson è rimasto totalmente escluso dalla corsa agli Oscar, non riuscendo a rientrare nemmeno nelle categorie in cui era dato per sicuro come Miglior Scenografia. Il film presentato a Cannes e rilasciato poi in sala a metà Ottobre non è riuscito nonostante il cast a restare rilevante nell’Award Season, nonostante i talenti coinvolti sia nel cast che dietro le quinte.

nomination Oscar 2022

Judi Dench dentro, Caitriona Balfe fuori

Già vincitore del People’s Choice Award al Toronto International Film Festival (uno dei migliori indicatori per quello che riguarda la categoria Miglior Film), Belfast di Kenneth Branagh, una lettera d’amore del regista alla sua famiglia e alla sua città, ha ottenuto sette nomination agli Oscar. Quelle che stupiscono di più son quelle attoriali che prendono una piega totalmente diversa da quella vista in precedenza in questa Award Season. Son stati nominati, rispettivamente in Miglior Attrice e Miglior Attore Non Protagonista, Judi Dench e Ciarán Hinds, che nel film interpretano i nonni del protagonista Buddy (ruoli relativamente limitati per quello che riguarda lo screentime). Stupisce che l’Academy abbia preferito Judi Dench (nominata più che altro perché nome più importante del cast) a Caitriona Balfe, che in Belfast dona un’interpretazione molto più intensa e memorabile.

Denis Villeneuve fuori da Best Director

Dune di Denis Villeneuve ha ottenuto 10 nomination, che lo portano a essere il secondo film più nominato dell’anno (prima di lui solo The Power of the Dog). Sebbene si tratti quasi principalmente di categorie tecniche, oltre logicamente alla candidatura come Miglior Film, è sorprendente come il nome di Denis Villeneuve sia rimasto fuori dalla rosa di Miglior Regista, preferendo piuttosto Steven Spielberg per West Side Story o Kenneth Branagh per Belfast.

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